Federico Molinaro "scultore metallico" come mio padre, Andrea “Drée” Molinaro, dal quale ho ereditato la tecnica e la passione per la creazione di sculture saldate in metallo.
Fin da piccolo lo seguivo nell’officina/laboratorio, rimanendo affascinato nel vederlo al lavoro mentre tagliava, piegava, saldava, modellava il ferro e l’acciaio trasformandoli in sculture fino a quel momento vive solo nella sua immaginazione ed entrando in contatto con gli attrezzi e gli utensili utilizzati.
Un interesse quello per la scultura, rimasto nascosto, sopito nel mio animo, fino all’agosto del 2006, quando, in occasione della mostra antologica per i 10 anni dalla sua scomparsa, organizzata grazie all’aiuto del critico Franco Ragazzi e dell’amico paterno Renato Lagomarsino, è esploso prepotentemente.
Il tempo trascorso a scegliere gli schizzi, i disegni, le statue, le foto per l’allestimento delle sale espositive, mi ha fatto entrare in contatto con il suo lavoro in un modo nuovo, più profondo ed intimo. I ricordi di quando bambino lo osservavo in officina mentre creava le sue sculture, sono riaffiorati con forza, insistenti; si è così insinuata l’idea di voler proseguire a fare quello che il destino aveva interrotto troppo presto, con la speranza e al tempo stesso la convinzione, di riuscire a sostenere il peso dell’inevitabile confronto con la sua ingombrante figura.
Da lì a breve, la fiamma ormai accesa è divampata e qualche mese dopo ho realizzato la mia prima scultura, una piccola “Maternità”.